Curriculum vitae - Augusto Ponzio

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Curriculum vitae


CURRICULUM VITAE


Augusto Ponzio (17 febbraio 1942, S. Pietro Vernotico, Brindisi), è professore ordinario di Filosofia e Teoria dei linguaggi nell’Università di Bari.

   Laureato nel 1966 (28 giugno) nell’Università di Bari in Filosofia con una tesi in Filosofia teoretica, relatore Giuseppe Semerari, sulla fenomenologia della relazione interpersonale, con particolare riferimento a Totalité et Infini di Emmanuel Lévinas; assistente ordinario di Fiilosofia morale, nella stessa Università, e professore di Filosofia nei licei e istituti magistrali (Brindisi, Francavilla Fontana, Terlizzi, Bari) fino al 1970; vincitore nel 1969 del concorso nazionale per professore ordinario di filosofia e storia, psicologia e pedagogia nei licei e istituti magistrali; dal 1970 incaricato dell’insegnamento di Filosofia del linguaggio nella Facoltà di lingue e letterature straniere nell’Università di Bari, è dal 1980 professore ordinario di questa disciplina.

   Nell’Università di Bari, oltre a Filosofia del linguaggio (Facoltà di lingue e letterature straniere), che insegna dal 1970, ha insegnato dal 1995 al 1997 Semiotica, dal 1997 al 2001 Semiotica del testo (nella stessa Facoltà), dal 1995 al 1998 Teoria della comunicazione e, dal 1998 al 2003, Linguistica generale (Facoltà di Scienze della formazione). Attualmente, oltre a Filosofia del linguaggio, insegna Linguistica generale nella stessa Facoltà dal 2002, e, dal 2001, nella Facoltà di Scienze della formazione, per il corso di Laurea in Scienze della comunicazione.

   Dal 1988 è coordinatore del corso di dottorato in Teoria del Linguaggio e Scienze dei Segni, che, dal 2006, e come indirizzo dal 2010, fa parte della Scuola di dottorato in Scienze umane.

   Ha contribuito come curatore e traduttore alla diffusione in Italia e all’estero del pensiero di Pietro Ispano, Bachtin, Lévinas, Marx, Rossi-Landi, Schaff, Sebeok. Nella sua ricerca sui segni e sul linguaggio, di questi autori ha ripreso ciò che soprattutto li accomuna, malgrado le loro differenze, vale a dire l’idea dell’imprescindibilità, qualsiasi sia l’oggetto di studio, e per quanto specializzata ne sia l’analisi, dalla vita dell’individuo umano nella concreta singolarità del suo coinvolgimento senza alibi nel destino degli altri
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